Rete GAS Bergamo

L'altra via per un consumo sostenibile

Campo di canna da zucchero

INCONTRO TANO URZI' della COOPERATIVA IL GOLFO DI CATANIA

Gruppo di lavoro: 
Data riunione: 
Martedì, 3 Aprile, 2012

 

Ciao a tutti,
in occasione dell'incontro che il nostro Gas ha organizzato per MARTEDI' 3 APRILE, PRESSO LA SALA CIVICA DI VALBREMBO, VIA POLO CIVICO, allego una presentazione del produttore che andremo a incontrare, TANO URZI' della COOPERATIVA IL GOLFO DI CATANIA.
Speriamo di vedervi numerosi, e vi invitiamo a diffondere il più possibile questa iniziativa.
 
Per raggiungere l'auditorium:
Partendo dal comune di Valbrembo seguire verso nord Via Roma e al terzo semaforo girare a sinistra in Via Polo Civico. Provenendo da Paladina, imboccare Via Roma, al semaforo della Palestra girare a destra immettendosi in Via Polo Civico.
 
Un caro saluto a tutti,
Francesca
Altrogas Fontana.
 
 
La cooperativa del Golfo è una cooperativa nata nei primi anni novanta, fondata da soci pescatori e familiari di pescatori della piccola pesca costiera catanese. La cooperativa mettendo a frutto l’esperienza pluridecennale di alcuni soci opera nel comparto della pesca costiera e nella lavorazione e trasformazione di prodotti ittici freschi, portando avanti una lunga tradizione marinara che trova il suo ambito di pesca principalmente nel Golfo di Catania, un territorio costiero che va da Capo Mulini (Acireale) a Capo Santa Croce in Provincia di Siracusa e nella restante fascia costiera della Sicilia sud-orientale che ha in Portopalo di Capo Passero la sua principale sede. Con pescherecci operanti nel pieno rispetto delle norme di tutela ambientale e con l’obiettivo di valorizzare il pescato locale, eseguiamo una rigorosa selezione del pesce fresco di volta in volta disponibile nelle diverse stagioni.
 
L’attività di lavorazione e trasformazione viene svolta nel nostro impianto di produzione, realizzato nel 2006, disponendo costantemente di pescato fresco e selezionato, proveniente dal mare jonio e mediterraneo della Sicilia Orientale, lavorato ancora secondo tradizioni marinare di antica origine.
 
Il nostro stabilimento di lavorazione è ubicato a Portopalo di Capo Passero (SR), in Contrada Chiusa Pannizzi. 
 
E' un moderno laboratorio, dotato di impianti a norma CEE con cinque linee di lavorazione (fresco, salato, sott'olio, affumicato e marinato) per la cottura a vapore, l'eviscerazione automatica e la stagionatura dei nostri prodotti sotto sale e sott'olio. Il procedimento di lavorazione viene effettuato rigorosamente a mano, riproducendo le tecniche proprie della tradizione marinara siciliana.
 
I nostri pescherecci, si attengono scrupolosamente all’utilizzo di sistemi di pesca ecocompatibili, riproducendo i medesimi sistemi provenienti dalla piccola pesca costiera siciliana. Ecco perché tutta la nostra attività è imperniata sull’adesione e sul rispetto del “Codice di autocondotta per una pesca responsabile”  emanato dalla FAO ed al quale fanno riferimento tutte quelle pratiche e buone prassi di pesca praticate ed esistenti nel nostro pianeta, in particolare nei paesi poveri del mondo, dove le comunità costiere locali sono continuamente minacciate dal modello produttivo capitalistico di stampo occidentale.
 
Con la nostra motobarca da pesca CT 2619, nel Golfo di Catania, abbiamo avviato un progetto di sviluppo sostenibile tendente a salvare un antichissimo mestiere di pesca, un tempo diffuso lungo tutte le coste del mediterraneo e di cui c’è traccia sin dal tempo dei Fenici. Un mestiere che riguarda un attrezzo di pesca, una piccola rete derivante per la pesca delle alici e delle sarde, che ormai è praticata sostanzialmente solo nel nostro Golfo  e da circa 20/25 motobarche che danno da vivere ad una comunità di pescatori e loro famiglie di circa 200 persone.
 
Assieme a Slow Food, attraverso la definizione di un disciplinare di produzione, sottoscritto in occasione di Slow Fish del 2007 a Genova, abbiamo avviato ufficialmente il Presidio della “Masculina da magghia”, che sono le alici pescate con la rete menaide.
 
La rete menaide è una tecnica di pesca di antiche tradizioni, effettuata lungo la costa Catanese, che prevede l’utilizzo di una piccola rete da posta derivante utilizzata un tempo dall’alba fino al tramonto ed in estate nelle notti di luna piena e dintorni per pescare le guizzanti ed argentee alici e sarde. Oggi si pratica quasi esclusivamente dall’alba fino alle prime ore della mattina, dopodichè si porta il pescato nelle pescherie locali per la vendita. La caratteristica principale di questa pesca è dovuta al fatto che il pesce restando ammagliato nella rete, subisce, durante il tempo del salpamento della rete, un lieve dissanguamento naturale mentre viene smagliato a mano, uno ad uno. La conservazione immediata con acqua salata e ghiaccio in vasche completa la prima fase. Parte del prodotto viene immediatamente sbarcato e venduto, mentre la restante parte, quella con dimensioni maggiori viene entro la giornata messa in salamoia, eviscerata e conservata sotto sale nei cugnetti in terracotta. Le alici e le sarde di menaide sono molto apprezzate perché il sistema di cattura determina sul prodotto delle caratteristiche organolettiche particolari: consistenza, dolcezza e colore più chiaro delle carni. Le alici e le sarde pescate con la menaide sono consumate fresche o sotto sale e sono molto apprezzate dai consumatori.  
 
Un altro cardine della nostra attività sono la piccola pesca e la stagionalità del pescato, nel momento in cui strategicamente scegliamo come modello per un futuro sostenibile la tutela e la valorizzazione della piccola pesca costiera locale, la sola che con il suo alto contenuto di saperi tradizionali, può invertire la tendenza di un sistema produttivo invasivo, che ha determinato, con l’uso indiscriminato delle risorse il depauperamento ed il collasso delle riserve ittiche dei nostri mari ed oceani.
 
L’utilizzazione degli attrezzi da pesca secondo le stagionalità del pesce, praticate da tutte le comunità costiere fino agli anni ’60, determinava un equilibrio stabile tra prelievo e risorse. Questo modello con l’avvento della motorizzazione diesel e con la costruzione di nuovi e più grandi motopescherecci è stato rotto alterando l’equilibrio che per secoli ha dominato lo scenario produttivo lungo tutte le coste del Mediterraneo. Ed in questo equilibrio la diffusione dei saperi dei pescatori attraverso la trasmissione orale tra generazioni, ha costituito e realizzato un grande patrimonio antropologico e culturale che caratterizza ancora oggi l’identità di gran parte delle nostre comunità costiere. Oggi questo grande patrimonio rischiamo di perderlo. Per Noi diventa decisivo allora, indirizzare le nostre attività produttive verso il ripristino di pratiche di pesca che guardano ai mestieri della piccola pesca ed alla stagionalità del pescato come valori imprescindibili per ricostituire buone prassi per uno sviluppo sostenibile ed equilibrato delle risorse marine e del patrimonio umano che nel mare lavora e che “non scordiamolo mai”, con il proprio lavoro dà un contributo indispensabile al sostentamento alimentare dell’umanità, producendo “proteine nobili” a disposizione di tutti.
 
Ecco allora che, nella nostra produzione di conserve, non troverete le poche e solite specie (tonno, sgombro, sardine, acciughe),ma viceversa, una lunga lista di specie ittiche tipiche della pesca lungo le nostre coste. Le nostre conserve non potranno mai essere prodotti all’infinito, ma secondo la disponibilità stagionale di volta in volta presente nel pescato delle nostre barche, saranno sempre “prodotti a tiratura limitata” lavorati artigianalmente secondo tradizione marinara.